mercoledì 29 giugno 2011

Più pecore = meno cemento


Per la Sardegna, una pecora non è solo una pecora. Daniela Ducato, imprenditrice di Guspini (Medio Campidano), racconta: "Da noi ci sono tante pecore quante in Spagna. Le nostre pecore, al contrario di quelle merinos, vengono allevate in modo estensivo, su grandi superfici. Per questo penso che finché ci saranno le pecore avremo meno cemento". 
Daniela ha creato due progetti  perfettamente in linea con questa convinzione: nel 2008 è nato Edilana, nel 2010 Edilatte. Linee di prodotti per l'edilizia realizzati con scarti di lavorazione della lana, del formaggio, dell'olio, del vino: pannelli isolanti, pitture, vernici. L'idea è nata dal contatto con la gente, i pastori, i cittadini vecchi e nuovi di Guspini: "Da anni faccio parte di una banca del tempo, dove si coltiva un’economia di relazione piuttosto che di produzione e si condividono le conoscenze. E alla base dei miei progetti ci sono proprio questi saperi del territorio, c’è una comunità che oggi può riconoscersi in questi prodotti". Così, grazie alle pecore, forse in Sardegna non solo si costruirà di meno, ma anche meglio. Edilatte e Edilana hanno vinto il premio della Fondazione Sviluppo sostenibile e quello Innovazione amica dell'ambiente di Legambiente.
Il mio articolo completo è pubblicato su Greenews.

martedì 21 giugno 2011

'Ndo coio coio (Italian) style


Ancora non si sa se siano stati i germogli di soia o quelli di aglio, broccoli o fieno greco. I cetrioli spagnoli ormai sembrano esclusi dalla rosa dei colpevoli dell'allarme E. Coli. O almeno da quella dei capri espiatori. Intanto, per dilettarsi nell'incertezza, se ne dicono delle belle e si colpisce a destra e a manca. In perfetto stile "'ndo coio coio". 
In un articolo pubblicato su Libero un paio di settimane fa, dal minaccioso titolo "Il cibo bio fa ammalare 200 mila tedeschi l'anno", si legge che il cibo bio è più a rischio di contaminazioni batteriche perché gli agricoltori biologici utilizzano fertilizzanti organici (cioè cacca di mucca) al posto di quelli chimici per "motivi ideologici o commerciali". In realtà la questione è un po' più complicata: nel biologico, così come nell'agricoltura convenzionale, ci sono precise regole di igiene pubblica che impediscono ai contadini di spargere letame fresco nei campi. "Il letame deve essere compostato e  fatto "maturare" insieme a paglia e leguminose: in questo modo perde la parte liquida e, durante la fermentazione, muoiono i batteri presenti, come l'E. Coli", spiega Marina Marcarino, agronomo e titolare dell'azienda vinicola Punset, biologica dal 1987. I 200.000 morti all'anno in Germania, dato dell'Istituto Koch cui fa riferimento l'articolo, sono poi le vittime delle contaminazioni alimentari in generale, e non del cibo biologico. 
Tra l'altro, ci sono altre ipotesi sull'origine del batterio: "Trattandosi di un ceppo molto resistente, il batterio potrebbe venire da un allevamento dove c'è stato un uso massiccio di farmaci. Qualcuno ha anche fatto notare che questo batterio viene usato dai laboratori che fanno sperimentazioni sugli Ogm e potrebbe essere stato immesso nell'ambiente da uno di questi", dice Paolo Carnemolla, agronomo e presidente di Federbio. Quindi, no a paura o allarmismi. Sì a maggiore attenzione nel lavare tutta la frutta e la verdura. 
Il mio articolo completo sull'argomento è su Greenews.

lunedì 13 giugno 2011

Il bello viene ora


Gli italiani ce l'hanno fatta. Con un'affluenza alle urne di oltre il 56% (non era così alta da 16 anni), hanno respinto il nucleare al mittente, come già era accaduto nel 1987. "No, grazie. Facciamo senza", hanno detto gli elettori al governo. E così, ha garantito Berlusconi, il nucleare verrà abbandonato. Non poteva fare altrimenti. Domani, però, dopo le feste nelle piazze, e la soddisfazione per un Paese che sembra uscito dal letargo, si apre un'altra partita. Quella del nostro futuro. Partendo dal risultato referendario, chi ci governa dovrà saper costruire una politica energetica valida e lungimirante, nell'ottica di una visione del domani ben più ampia, che non sia solo no al nucleare, ma sì alle energie pulite, allo sviluppo sostenibile, all'innovazione. Raccogliere le firme e portare un popolo in letargo alle urne è stata dura, ma il bello viene adesso. 

lunedì 6 giugno 2011

Referendum sul nucleare. Più informazione, meno stupidaggini


In questi ultimi giorni che precedono il referendum, una delle cose che abbonda sono le stupidaggini. Dette spesso da persone che, data la loro professione, dovrebbero rispettare il criterio del rigore scientifico. Il professor Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale nonché presidente dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, ha dichiarato serafico: «Potrei tranquillamente dormire in camera con le scorie radioattive». Peccato che dai suoi colleghi, magari un po' meno famosi di lui, si sia alzato un coro di voci contrarie: «Il nucleare fa male - ha detto il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia MedicaCarmelo Iacono - ed è cancerogeno. Per questo invitiamo i cittadini a votare  al prossimo referendum». Franco Battaglia, docente di Chimica ambientale all'università di Modena, ha osato spingersi ancora più in là. L'altra sera, a Otto e mezzo, ha sostenuto che il nucleare non ha mai fatto vittime e che le migliaia di casi di leucemia a Chernobyl non sono stati causati dall'incidente del 1986. Pazienza se tantissime ricerche sono davanti agli occhi di tutti a dimostrare il contrario. 

venerdì 27 maggio 2011

Buon compleanno, Critical mass




Oggi sull'Espresso è uscito il mio servizio sull'uso della bici. Purtroppo, per motivi di spazio, ho potuto dedicare solo poche righe alla Ciemmona. E allora, lo faccio qui.
La Ciemmona è l'evento - quest'anno all'ottava edizione - che si svolge a Roma per festeggiare il compleanno della Critical mass capitolina. Ogni anno porta in città migliaia di persone: nel 2010 i partecipanti sono stati 7-8.000, spiega Ilaria Panato dell'associazione Ciclonauti. E che cosa faranno a Roma tutte queste migliaia di ciclisti? Semplicemente, pedaleranno, "si riprenderanno la strada". Sono infatti previsti tre appuntamenti (oggi al Colosseo, domani alla basilica di san Paolo e domenica al colle Oppio), tre punti di partenza da cui nascerà il fiume di biciclette in movimento senza una direzione precisa. "La Ciemmona è una manifestazione democratica, che non vuole capi né organizzatori. Chi si mette davanti guida il corteo", continua Ilaria. 
Lo slogan di Cm è "Noi siamo il traffico": "Rivendichiamo il diritto allo spazio urbano, il diritto di spostarsi in bicicletta, e lanciamo un messaggio critico, che va al di là della bici". L'obiettivo dei ciclisti critici, infatti, è utopico: "Quando tutti andranno in bici, non avremo vinto. Lo scopo è ben più alto, e riguarda la costruzione di una società più solidale e meno antagonista. E di solito, tra ciclisti si è solidali".
Critical mass si materializza a Roma anche ogni ultimo venerdì del mese: il ritrovo è alle 18,30 al palo 27 di via dei Fori imperiali.

martedì 17 maggio 2011

Garbage art

Marat (Sebastiao)

Questa immagine colpisce per il potere evocativo che trasuda. Ma se guardate meglio, c'è anche un altro motivo: è fatta di rifiuti. "Marat (Sebastiao)" è un'opera dell'artista visuale brasiliano Vik Muniz, della serie Picture of Garbage. Muniz ha passato due anni a Jardim Gramacho, la discarica più grande di Rio de Janeiro e sicuramente una delle più grandi del mondo. Qui, ha incontrato e fotografato una decina di catadores, persone che si guadagnano da vivere raccogliendo nell'immondizia i materiali riciclabili. Dalle foto sono poi state realizzate immagini giganti composte con i rifiuti, a loro volta fotografate. Con i soldi ricavati dalla vendita delle opere, tutti dati ai raccoglitori, è stata costituita un'associazione che li rappresenta (AcamJG). La storia è raccontata dal documentario Waste Land di Lucy Walker. 




venerdì 13 maggio 2011

Non ci facciamo una bella figura

E' solo una simulazione!


Copenaghen vuole diventare, nel 2035, la prima capitale carbon free al mondo. E ha già imboccato lo strada giusta. A Berlino ci sono già più di 300 auto elettriche, in Irlanda nel 2020 il 10% delle auto in circolazione saranno elettriche. Entro la fine del 2011, saranno installati in tutto il Paese 2.000 punti di ricarica domestici, 1.500 colonnine nelle strade e altre 30 per la ricarica veloce. A Malaga arriveranno nei prossimi anni 200 auto e 220 punti di ricarica e a Malmö il Comune comprerà veicoli elettrici. Venti famiglie proveranno poi un’auto elettrica per tre mesi, e anche i pendolari potranno chiedere di poter fare un test. 
E a Roma? In mancanza di una domanda di riserva, ecco che cosa succede a Roma: le auto elettriche sono poco più di 35 e non c'è ancora un piano di lungo periodo per promuovere la mobilità elettrica urbana. Sarà pronto a settembre, assicura l'assessore all'Ambiente Visconti che, non avendo altri bei progetti da raccontare, annuncia che presto il bikesharing sarà finanziato con la pubblicità sulle bici.
Siamo all'ultima giornata di MotechEco, il salone della mobilità elettrica promosso dal Comune di Roma. E, pur essendo i padroni di casa, no ci abbiamo fatto, come spesso accade, una bella figura. E non solo per la sostanza, ma anche per la forma. Mentre l'ingegner Contadini del Comune tenta di giustificarsi attribuendo la mancanza di grandi progetti a una «cautela tutta italiana», Gian Piero Joime, altro collaboratore dell'assessore, in un romanesco inglesizzato, definisce il grande progetto di Green eMotion (che unisce diversi paesi europei èer la promozione dell'auto elettrica) «this big picture», provocando risolini tra gli ospiti stranieri.


Il mio articolo completo su MotechEco è su Eco dalle città.

mercoledì 11 maggio 2011

Corchiano, il comune a 5 stelle


La sostenibilità diventata prassi, parte fondamentale della vita quotidiana. Non uno sfizio, non una strada, ma la strada. A Corchiano, piccolo comune del Viterbese vincitore assoluto nel 2010 del premio Comuni a 5 stelle, non c'è solo la raccolta differenziata porta a porta (con una percentuale pari all'85%), ma anche il recupero dell'olio di frittura da trasformare in carburante per lo scuolabus. Non c'è solo un Piano regolatore che chiede a chi costruisce ex novo di integrare i criteri dell'efficienza energetica, ma anche un gruppo di acquisto comunale di pannelli fotovoltaici (e l'obiettivo è arrivare a 100 tetti solari, e anche di più). E poi ci sono i vigili in bicicletta, gli eco euro, i detersivi venduti alla spina, le multe al contrario per contestare buone azioni sostenibili, gli orti urbani con una banca del seme per proteggere la biodiversità. E c'è anche una Bottega delle buone pratiche dove i cittadini possono trovare tutto quello che serve per vivere in modo più ecocompatibile. Artefice di questo nuovo corso è un'amministrazione che sa guardare al futuro, guidata dal sindaco Bengasi Battisti. Che alle prossime elezioni, tra qualche giorno, sarà rieletto. La sua, infatti, è l'unica lista presentata.
La mia intervista completa al sindaco Bengasi Battisti è su Greenews.

martedì 3 maggio 2011

Guerriglia urbana...in giardino


Una volta Marcia Theophilo, poetessa e antropologa brasiliana da sempre impegnata per la protezione della foresta amazzonica, mi ha detto che oggi la difesa dell'ambiente è la cosa più rivoluzionaria che ci possa essere. E dalla stessa idea è nata nel 1973 a New York, dalla testa di Liz Christy e altri attivisti verdi, la Green Guerrilla. Un movimento che vuole riappropriarsi di tutti quegli scampoli di terreni urbani abbandonati, incolti, pieni di rifiuti, facendoci nascere i fiori. Come ogni guerriglia che si rispetti, anche qui c'è un elemento battagliero e ci sono armi tutte particolari: le bombe di semi. Sono palloncini pieni di acqua, semi e fertilizzante lanciate dietro staccionate e recinzioni di terreni lasciati a se stessi. L'attività di Guerrilla Gardening è nata così, lanciando in giro per la città seed granade pronte a esplodere. Il primo giardino comunitario creato da Liz a Manhattan esiste ancora. A questo se ne sono aggiunti molti altri, in tutto il mondo. Nel 2004, il londinese Richard Reynolds ha creato un blog in cui racconta le sue esperienze di "illicit cultivation" in città. Anche in Italia è attivo da qualche anno un gruppo di Guerrrilla Gardening, che progetta "attacchi verdi"  in varie città italiane.
A Roma,  il gruppo di architetti e paesaggisti dello studio Uap ha lanciato qualche mese fa il progetto Zappata romana, una mappa interattiva in cui sono raccolti tutti gli spazi verdi condivisi della capitale: orti, fattorie didattiche e giardini spot appunto, creati con azioni di green guerrilla. La cartina è in continuo aggiornamento. Per segnalare un angolo verde strappato al cemento e recuperato, basta scrivere a info@studiouap.it.


Visualizza ZAPPATA ROMANA: SPAZI VERDI CONDIVISI - by studioUAP in una mappa di dimensioni maggiori

giovedì 28 aprile 2011

Maggio è il mese della bici

La prima volta che ho capito quanto si può amare la bicicletta, è stato a lezione di Sociologia all'università. In cattedra c'era Davide Sparti, che oltre a studiare con profonda dedizione la musica jazz, era innamorato della bici. In Italia, pensare di spostarsi in città con la bici fa venire le bolle a molti. Problemi di traffico sì, ma anche di cultura. "Il peggiore nemico della bicicletta in città non sono le macchine, ma i pregiudizi”, diceva Ritt Bjerregaard,  commissario europeo per l'Ambiente dal 1995 al 1999.
Negli Stati Uniti, maggio è da decenni il National bike month, promosso dalla League of American Bicyclists. L'associazione dei ciclisti (un tempo chiamati wheelmen) nata nel 1880, che dal 1956 organizza il Bike to work day. Il giorno cioè in cui si chiede a tutti i cittadini di lasciare l'auto parcheggiata e andare al lavoro (ma anche a scuola, all'università, a fare la spesa o alla posta) in sella alla bici.  Nel 2008, a Denver, in Colorado, hanno partecipato alla giornata più di 10.300 persone. 
L'iniziativa oggi ha contagiato diversi paesi del mondo (dal Canada all'Indonesia), ed è arrivata anche in Italia, a Roma. Nella capitale, il B2W day è organizzato dai Ciclomobilisti, un gruppo di ciclisti romani molto attivi in rete e famosi per le loro pause pranzo condivise all'Eur, i cosiddetti ciclopranzi. Sono a disposizione per consigliare a chi vuole partecipare i percorsi più sicuri, e sul loro forum è possibile incontrare persone che fanno il vostro stesso percorso. L'anno scorso, per la prima edizione romana del B2W day, in alcune grandi aziende come Sky o Poste italiane si erano già formati gruppi di bikers-lavoratori.
La giornata sarà anticipata da Legambiente il 3 maggio, con un campionato tra 27 città italiane: vince la città dove ci sono più lavoratori-ciclisti. L'8 maggio, poi, sarà la seconda Giornata nazionale della bicicletta, promossa dal ministero dell'Ambiente, e in quell'occasione saranno organizzate tante pedalate non competitive tra le strade cittadine: tra tutte, Bimbimbici e Bicincittà.
Per i veri appassionati, c'è questa guida per chi va al lavoro in bici a Roma, messa a punto dai Ciclomobilisti.
Il mio articolo completo sul Bike to work day è pubblicato su Eco dalle città. 

mercoledì 27 aprile 2011

Duemila croci contro l'atomo



L'impatto visivo è forte: l'intera spianata del Circo Massimo ricoperta da duemila croci gialle e nere, per ricordare le vittime del disastro di Cernobyl e dire no, ancora una volta, al nucleare. Qui sotto, il video del blitz notturno di Greenpeace.


sabato 23 aprile 2011

Ritorno alla natura



E' passato un anno da quando è stato pubblicato Ritorno alla natura, il mio reportage sugli agricoltori biologici di Urbino. Il servizio era il lavoro da realizzare per la fine del biennio di scuola di giornalismo, che io ho fatto a Urbino. Un posto dove non succede mai niente (e la vita del giornalista, anche per questo, è abbastanza dura!) e nevica da novembre a aprile. Ma è lì, nel nord delle Marche, che l'agricoltura biologica è arrivata prima che altrove, negli anni Settanta. Ed è lì che ancora si trovano personaggi molto interessanti, contadini-pensatori che il loro lavoro non lo fanno per caso. Da loro ho imparato molto, a partire dal senso di forte rispetto verso la terra. 
Ritorno alla natura è il frutto di un lungo lavoro, ma anche l'occasione di belle soddisfazioni, visto che mi ha fatto vincere due premio giornalistici (Comunicare bio 2010 e Bettino Ricasoli) e mi ha portato un pochino di fortuna a livello professionale.
Ritorno alla natura

mercoledì 20 aprile 2011

Il paese che non consuma più il suolo





Questo è Domenico Finiguerra. E' il sindaco di Cassinetta di Lugagnano, un paese a est di Milano con meno di 2.000 abitanti, che nel 2008 ha vinto il premio dei Comuni a cinque stelle per la gestione del territorio. Come? Non costruendo niente. Nel 2002, quando è stato eletto per la prima volta, Finiguerra ha infatti portato avanti una modifica al Piano regolatore che ferma la crescita urbanistica e permette solo il recupero degli edifici esistenti. E così, mentre nelle cittadine intorno si continua a costruire, a Cassinetta da anni non si consuma un solo metro quadrato di suolo. Dovendo fare a meno di gran parte degli oneri di urbanizzazione, le risorse si trovano in altri modi, investendo nelle energie rinnovabili e alzando un po' le tasse alla fasce di cittadini con il reddito più alto. E anche i matrimoni a mezzanotte hanno fatto la loro parte. 
Due informazioni su tutte per delineare meglio il personaggio: agli atti del Piano regolatore, Finiguerra ha fatto mettere anche i disegni dei bambini delle scuole elementari su come volevano che fosse il loro paese. In questi mesi poi, il sindaco sta portando nei teatri uno spettacolo intitolato "Un altro mondo è possibile" con il cantautore Luca Bassanese.
La mia intervista completa a Domenico Finiguerra è su Greenews.info.

domenica 17 aprile 2011

Inés Fontenla/2, Il cielo alla fine del mondo

Qualche giorno fa ho scritto a proposito dell'ultimo lavoro di Inés Fontenla, Requiem Terrae. Questa è l'installazione precedente, Il cielo alla fine del mondo, del 2005. E' il primo progetto che Inés ha dedicato interamente all'ambiente, in particolare al problema del buco dell'ozono nella Tierra del fuego. Un luogo così incontaminato, racconta l'artista, che risulta difficile credere che proprio lì si sia aperto il buco. Eppure, nel cielo che sovrasta questa lingua di terra nel sud dell'Argentina, si è accumulato l'inquinamento prodotto da tutto il mondo industrializzato. Provocando una voragine minacciosa come i coltelli che, nell'installazione, gravano sulle casette colorate.


In questo video Inés Fontenla racconta come è nato Il cielo alla fine del mondo.

venerdì 15 aprile 2011

Inés Fontenla canta il Requiem per la Terra



Un canto dolente e inquieto per la terra sfruttata dall'uomo, ma anche pieno di speranza per la vitalità che in essa continua a serpeggiare. E' questo il contrasto forte che segna l'installazione Requiem Terrae di Inés Fontenla, artista contemporanea che da alcuni anni dedica all'ambiente molte delle sue energie. Requiem Terrae sarà inaugurata sabato 28 aprile a Roma, nella chiesa sconsacrata di san Filippino e rimarrà aperta fino al 20 maggio 2011.
Nel video qui sotto, Inés racconta come è nato il progetto. La mia intervista completa a Inés è su Greenews.info.



mercoledì 13 aprile 2011

Girare l'Italia senza benzina



L'8 maggio partirà da Roma il primo Giro d'Italia elettrico, organizzato dall'associazione Corrente in movimento. Una E500 e alcuni scooter elettrici percorreranno per un mese e mezzo, fino al 21 giugno, le strade della penisola. Le tappe saranno in tutto 60. Ad ogni sosta saranno organizzati eventi per promuovere la mobilità elettrica e, più in generale, la sostenibilità. A bordo saranno ospitati, durante gli spostamenti, ricercatori, amministratori, imprenditori, personaggi della cultura (ci sarà anche Margherita Hack). Sul sito dell'associazione è possibile fare una donazione e offrirsi come punto di ricarica. Le emissioni di Co2 di tutta l'operazione (date dalla produzione di energia elettrica per i veicoli, che non sempre è rinnovabile, e da un camion che segue la "carovana" come mezzo di supporto) sono state neutralizzate piantando 15 alberi in una zona deforestata del Camerun.
Sia l'auto che gli scooter si ricaricano con la rete elettrica domestica (si attaccano alla corrente come un frullatore!). Hanno un'autonomia, rispettivamente, di 145 e 100 chilometri e tempi di ricarica di 8 ore e un'ora e mezzo. L'unico nodo ancora da sciogliere è il modo in cui viene prodotta l'energia per ricaricare questi veicoli...cioè: se si tratta di energia prodotta con una centrale a carbone, l'auto elettrica è solo in apparenza sostenibile, perchè le emissioni risparmiate da una parte spuntano dall'altra.

Il mio articolo completo sul Giro d'Italia elettrico è pubblicato su Eco dalle città.

Alla presentazione del progetto, ho fatto un giro su uno degli scooter elettrici. Guardate il video qua sotto: è più silenzioso di una bici, si sente solo il rumore del vento!

martedì 12 aprile 2011

Una casa a misura di ambiente


Questa casa consuma poco più di un sesto dell'energia che produce, è costruita in gran parte con materiali naturali ed è completamente alimentata a energia solare. La casa Med in Italy, realizzata un gruppo di professori e studenti delle università Roma Tre e la Sapienza, è il primo progetto italiano in 10 anni a essere ammesso al Solar Decathlon, una sorta di Olimpiadi dell'architettura verde. Il team si è ispirato per molti aspetti al modo di abitare del Mediterraneo (a partire dalla struttura della casa con patio, tipica già dei Sumeri) Il prototipo italiano gareggerà con altre 19 case provenienti da 14 Paesi: Brasile, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Spagna e Ungheria.  
Il mio articolo completo è su Greenews.info.